Il credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo esce ridimensionato dal processo di riforma degli incentivi previsto dalla Legge di Bilancio 2020, già a partire dal 1° gennaio 2020.
Il credito d'imposta sarà riconosciuto in misura pari al 12% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o contributi a qualunque titolo ricevute per le stesse spese ammissibili, nel limite massimo di 3 milioni di euro.
Sparisce quindi il calcolo incrementale rispetto alla media del periodo 2012-2014, ma eventuali altri contributi pubblici ottenuti per le attività di R&S andranno ad abbattere la base di calcolo.
La nuova impostazione mette un freno ai costi per strumenti e attrezzature, per consulenze e per materiali, che dovranno fare i conti con un tetto percentuale parametrato sulle altre spese.
La riduzione della percentuale sarà accompagnata anche dalla suddivisione dell'incentivo in tre quote annuali di pari importo utilizzabili a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello di maturazione.