Secondo bando del MISE che sostiene le PMI e le reti di imprese nella loro strategia di accesso e consolidamento nei mercati internazionali
E’ imminente la pubblicazione della seconda edizione del bando “Voucher internazionalizzazione” che metterà a disposizione contributi a fondo perduto imprese per le imprese che intendono fruire dei servizi offerti da un Temporary Export Manager.
I contributi dovranno essere utilizzati per l’inserimento in azienda di un Temporary Export Manager, un professionista che supporterà le imprese nelle attività di ingresso e sviluppo sui mercati internazionali, per un periodo di almeno 6 mesi.
Il bando potrà contare su risorse pari a 20 milioni di euro del piano di promozione straordinaria per il made in Italy e di ulteriori 18 milioni di euro del programma PON imprese e Competitività 2014-2020, questi ultimi destinati alle PMI e alle startup innovative di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
I voucher internazionalizzazione previsti dal nuovo bando MISE saranno di due tipologie:
- - voucher early stage, con un contributo di 10 mila euro per le nuove PMI richiedenti e di 8 mila euro per chi ha beneficiato già dei voucher internazionalizzazione nella prima edizione, rivolto a contratti di servizi pari almeno d 13 mila euro Iva esclusa;
- - voucher advanced stage, pari a 15 mila euro ed erogati per contratti di servizio pari almeno a 25 mila euro Iva esclusa. Questa tipologia di contributo a fondo perduto prevede la possibilità di incremento del buono di ulteriori 15 mila euro per le imprese o startup innovative che realizzeranno con i contributi di internazionalizzazioni progetti in grado di accrescere il volume delle commercializzazioni all’estero.
Potranno beneficiare dei contributi per l’internazionalizzazione le micro, piccole e medie imprese italiane costituite in forma di società di capitali, anche in forma cooperativa, e Reti di imprese.
Le imprese, per accedere al contributo, devono essere:
- - in stato di attività al momento della presentazione della domanda;
- - iscritte al Registro delle Imprese;
- - non sottoposte a procedure di scioglimento, liquidazione volontaria o procedure concorsuali,
- - in regola con il versamento dei contributi previdenziali;
- - avere un fatturato non inferiore a 500 mila euro per almeno un esercizio degli ultimi tre; nessun limite di fatturato invece per le startup innovative.
Fonte: Italia Oggi