Bando AICT 2016 - Progetti per l’inserimento e il reinserimento di soggetti svantaggiati (bando chiuso il 30/05/2016)
Il 15 marzo 2016, nell'ambito del POR FSE 2014-2020, è stata approvato il bando per la presentazione di "interventi di Azioni Integrate di Coesione Territoriale (Aict) per l’inserimento e il reinserimento di soggetti svantaggiati - Anno 2016".
La Direttiva si pone la finalità di promuovere percorsi di inclusione sociale attiva volti alla occupabilità e alla ricollocazione di lavoratori molto svantaggiati. In particolare, l'iniziativa vuole offrire a coloro che intendono reinserirsi nel mercato del lavoro, interventi di accompagnamento al lavoro, formazione e tirocini e percorsi di autoimprenditorialità.
Soggetti beneficiari
Le Azioni Integrate di Coesione Territoriale (AICT) sono riferite a territori provinciali. Sarà approvabile n.1 progetto per ciascun territorio provinciale; sul territorio regionale saranno pertanto approvabili al massimo n. 7 progetti.
Possono presentare candidatura i soggetti accreditati per l’ambito della Formazione superiore e/o i soggetti non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento ai sensi della DGR n. 2120 del 30 dicembre 2015, nonché i soggetti accreditati ai Servizi al Lavoro ai sensi della DGR 2238/11.
Ogni partenariato dovrà garantire, pena inammissibilità, la presenza al suo interno di entrambi gli accreditamenti regionali; tale requisito è soddisfatto sia con la presenza di due enti, uno come titolare l'altro come partner, ciascuno dei quali accreditato in uno dei due specifici ambiti sia nel caso in cui il Soggetto proponente possieda entrambi i requisiti di accreditamento per i Servizi al Lavoro e per lambito della Formazione Superiore.
Un soggetto accreditato può presentare la propria candidatura come capofila e/o come partner.
È consentita la presenza del medesimo soggetto accreditato in qualità di capofila e/o di partner all'interno di un massimo di una domanda di ammissione al finanziamento sul territorio provinciale di riferimento del progetto e allinterno di un massimo di due domande di ammissione al finanziamento sul territorio regionale, pena lannullamento delle domande stess
Partenariato
Per la realizzazione dei progetti deve essere attivata una collaborazione forte tra i partner che, facendo leva sulle peculiarità e capacità dei singoli, possa dar luogo ad una sinergia di gruppo che consenta il conseguimento di obiettivi, altrimenti irraggiungibili o non raggiungibili con la medesima efficacia. L'esigenza di un reale raccordo di natura inter-istituzionale e soprattutto interprofessionale fra sistema sociale, del lavoro, sanitario, educativo, dell’istruzione e della formazione, nonché fra servizi del pubblico e del privato sociale è legato anche alla necessità di garantire una offerta integrata di servizi, azioni e attività funzionali al raggiungimento degli obiettivi che questa Direttiva si pone.
In considerazione del fatto che in ciascun territorio provinciale sarà approvabile un progetto AICT, i partenariati dovranno prevedere una composizione tale da garantire che, sul territorio provinciale di riferimento del progetto, possano essere erogati gli interventi al più ampio numero possibile di destinatari .
La composizione del partenariato dovrà prevedere, pena inammissibilità, oltre a enti accreditati per i Servizi al Lavoro e alla Formazione, i seguenti soggetti:
- a) più Comuni, incluse le unione di Comuni, tali da garantire almeno il 20% della popolazione residente nella provincia/città metropolitana di riferimento del progetto oppure almeno il 20% della superficie territoriale della provincia/città metropolitana di riferimento del progetto;
- b) almeno tre cooperative sociali di tipo B e/o loro consorzi per i progetti che insistono sui territori provinciali di Venezia, Treviso, Verona, Vicenza e Padova e almeno una cooperativa sociale di tipo B e/o loro consorzi per i progetti che insistono sui territori provinciali di Rovigo e Belluno;
- c) almeno unimpresa o rete di imprese in qualità di partner aziendali;
- d) almeno una Azienda e/o Ente del Servizio Sanitario Regionale Veneto;
- e) almeno una fondazione, ivi incluse quelle bancarie, che nel proprio atto costitutivo o statuto preveda la possibilità di poter co-finanziare iniziative in favore di soggetti svantaggiati quali i destinatari previsti in questo provvedimento;
- f) almeno un Soggetto/Ente esperto in creazione di impresa (es. C.C.I.A.A.) qualora sia attivata nel progetto la Azione 3 Interventi per lavvio di imprese sociali e/o microimprese.
Progetti ammissibili
Le Azioni Integrate di Coesione Territoriali si inseriscono nel quadro delle misure rivolte a destinatari che richiedono la presenza significativa di reti territoriali (logica multi-attore e partenariale) capaci di dare risposte articolate a sostegno di percorsi di inclusione sociale attiva.
I progetti dovranno prevedere interventi integrati e multi professionali che favoriscano il reinserimento lavorativo e linclusione sociale della persona anche supportandola nel processo di cambiamento del suo percorso verso lautonomia.
Il modello proposto in questa Direttiva prevede di garantire raccordi inter-istituzionali e interprofessionali necessari a garantire una offerta integrata (co-operazione) o, quanto meno, una forte collaborazione fra sistema sociale, del lavoro, sanitario, educativo, dell’istruzione e della formazione, nonché fra servizi del pubblico e del privato sociale.
Le Azioni attivabili sono quattro:
- - Azione 1: Misure di politiche attive del lavoro (formazione di media e lunga durata e tirocini di inserimento/reinserimento lavorativo)
- - Azione 2: Misure di supporto e assistenza alla persona (ricerca attiva del lavoro, counseling, supporto al neo-assunto)
- - Azione 3: Interventi per l’avvio di imprese sociali e/o microimprese e/o nuovi rami d’impresa (formazione di breve durata, visite di studio, tirocini di mobilità interregionale e di mobilità transnazionale, counseling, action research)
- - Azione 4: Servizi alle imprese per l’assolvimento dell’obbligo di assunzione di una quota di lavoratori disabili (assistenza/consulenza ai vertici aziendali, seminari).
Tali azioni sono componibili con le seguenti regole:
- - è obbligatorio prevedere le azioni 1 e 2 nella proposta progettuale;
- - è obbligatorio prevedere nella proposta progettuale almeno una tra le azioni 3 e 4.
In un progetto possono essere quindi previste da un minimo di tre a un massimo di quattro azioni.
Destinatari
Le azioni dovranno essere rivolte a persone disoccupate beneficiarie e non di prestazioni di sostegno al reddito a qualsiasi titolo (ad esempio, ASPI, Mini ASPI, NASPI, ASDI) e che siano a rischio di esclusione sociale e povertà in quanto:
- - soggetti svantaggiati ai sensi dellarticolo 4 comma 1 della legge 381/1991 e s.m.i.;
- - persone con disabilità (L.68/99);
- - soggetti appartenenti a famiglie senza reddito e isee ≤ 20.000 euro;
- - soggetti appartenenti a famiglie monoparentali con figli a carico o monoreddito con figli a carico e ISEE ≤ 20.000 euro.
Deve essere data priorità a persone che hanno:
- - superato i 50 anni detà;
- - una disoccupazione di lunga durata.
Finanziabilità delle proposte progettuali
Le Azioni Integrate di Coesione Territoriale sono riferite a territori provinciali. Sarà approvabile un progetto per provincia pertanto sul territorio regionale saranno approvabili al massimo di sette progetti.
Ciascun progetto dovrà prevedere un cofinanziamento privato pari ad almeno il 20% del valore del contributo pubblico richiesto.
Ai sensi della presente direttiva:
- - ciascun progetto a valere sulle provincie di Verona, Vicenza, Padova, Venezia e Treviso potrà essere finanziato per un importo massimo di € 800.000 (escluso il cofinanziamento);
- - ciascun progetto a valere sulle provincie di Belluno e Rovigo potrà essere finanziato per un importo complessivo massimo di € 500.000 (escluso il cofinanziamento).
Termini per la presentazione dei progetti
La scadenza per la presentazine dei progetti è il 30 maggio 2016 alle ore 13.00.
Per saperne di più
- scarica il bando (All. B alla DGR n. 316 del 15/03/2016)
- visita la pagina dedicata al bando sul sito web della Regione del Veneto